L’equalizzazione è una tecnica ben nota a noi tecnici e musicisti, in quanto ci permette sia di compensare eventuali disuniformità della risposta in frequenza (distorsione) che di ottenere una ben precisa tipologia di suono.
In generale non è possibile definire a priori l’equalizzazione che deve avere un dato strumento, senza considerare l’ambiente, il contesto. Tuttavia si possono dare delle indicazioni di massima, da cui partire per evitare di ritrovarsi con suoni “agghiaccianti”.
Voce: usate il low cat! Inutile cercare frequenze da 80 a 100 hz. Se volete un po’ d’aria o schiarire il segnale, intervenite sul range di frequenza che va dai 3 ai 5 Mhz.
Chitarra Acustica: taglia i bassi da 80Hz in giù. Se la tua chitarra suona come una lametta da barba, interveni sui medio – alti abbassandoli di un paio di dB all’interno del range che va dai 2 ai 5 Khz. Ti consiglio anche di provare a togliere 3-6 dB nella zona della voce (800-1000Hz); questo vi aiuterebbe anche a non alzarne troppo il volume in sala e ad avere un suono distinto e meno pastoso.
Chitarra elettrica: come per la chitarra acustica, intervieni subito sulle frequenze basse, tagliandole dagli 80 hz in giù … ricordati che stai suonando una chitarra e non un basso! Gioca con le frequenze basse, se cerchi un suono ciccione, intervieni sui medi se vuoi un suono più squillante ed infine, se vuoi un suono tagliente, aumenta senza esagerare, gli alti. Se nel tuo gruppo, ci sono due chitarre con un suono simile (chitarre uguali, o amplificatori uguali), cerca di differenziarle accentuandone la differenzazione timbrica .
Basso: E’ inutile ricercare dei super bassi ad ogni costo negli ambienti piccoli (per ambienti piccoli intendiamo stanze inferiori ai 40 mq. Per esempio la nostra sala prove è di 20 mq). Cerca piuttosto la “pancia” del suono! Infatti nelle stanze piccole i 40 Hz sono solo dannosi e non riuscirai mai a sentirli. Ecco perché il suono ti appare “pastoso” e poco definito. La pancia dei suoni la trovi nella gamma dei medio-bassa attorno agli 80-100Hz.
Infine tieni presente che più equalizzi un suono, più si deteriora il segnale e ciò a causa dei limiti tecnici degli equalizzatori, siano essi digitali o analogici, professionali o amatoriali.
Questi sono solo dei suggerimenti alla cieca! Non prenderli per oro colato, piuttosto parti da questi per realizzare un tuo personale setup esperimento dopo esperimento, prova dopo prova.
Buon divertimento!